Dopo tutto questo parlare degli ultimi giorni, non potevo che dedicare un post al libro dell'anno passato, da cui poi è stato tratto il film: "Il codice Da Vinci" di Dan Brown.
Il libro ha inizio con la violenta morte di Sauniere, settantaseienne curatore del Louvre. A questa si trova coinvolto, suo malgrado, Robert Langdon, uno studioso di simbologia di Harvard.
Langdon accompagnato dalla nipote di Sauniere, Sophie, viene trascinato in una girandola di avvenimenti, scoperte, misteri che affondano le loro radici nella storia secolare della Chiesa, nei torbidi avvenimenti legati alla nascita dell’Ordine dei Cavalieri Templari, del Priorato di Sion e del Santo Graal, con la scioccante rivelazione di cos’è in realtà il calice di Cristo, e del perché il nome in realtà dovrebbe essere Sangreal.
Robert e Sophie in fuga dalla polizia che, erroneamente li ritiene responsabili della morte del curatore e dagli agenti della confraternita religiosa dell’Opus Dei, cercano di svelare i segreti dei codici nascosti nelle opere di Leonardo Da Vinci.
Una fuga che li porterà ad incontrare personaggi che rimarranno nella mente di tutti come lo storico Teabing, l’adepto albino dell’Opus Dei, Silas e l’enigmatico Maestro, colui che vuole per se il mistero del Graal. (testo tratto da http://www.occhiaperti.net/index.phtml?id=2520).
Dall' emozionante libro è stato poi girato l'omonimo film dal regista Ron Howard. Gli interpreti sono Tom Hanks nel ruolo del protegonista (Robert Langdon), Audrey Tautou nella parte di Sophie, ispettore della polizia francese Jean Reno e così via.
Il film è stato atteso in maniera estenuante da tutto il pubblico. La sua prima uscita è stato l'evento incontrastato dell'apertura dell'edizione 2006 del festival di Cannes.
The Da Vinci Code è stato massacrato dalla stampa più prestigiosa (Il Times e Variety hanno usato toni addirittura derisori), bollato per blasfemo dalle alte sfere cattoliche - che si sono un pò calmate dopo averlo visionato ed essersi accertati dell'inoffensività del tutto - il costosissimo film di Ron Howard esce quindi con le ossa rotte dall'anteprima cannense, portandosi dietro un'aura di sarcasmo e di insoddisfazione generale. Secondo i critici la versione in celluloide è molto fedele al racconto di Brown ma priva di passione e di ritmo.
Forse il caso "fanta-religioso" creato intorno al film, l'aura scandalosa che lo ha avvolto fin dal primo giorno delle riprese, ha fatto dimenticare ai suoi autori la vera natura dell'opera, ovvero quella di un racconto che prima ancora di far discutere ha fatto appassionare decine e decine di milioni di lettori.
L'uscita nazionale, in Italia, è stata venerdì 19 maggio.
Le mie impressioni si basano, per ora, solo sul libro, visto che il film ancora non ho avuto modo di vederlo! Comunque quello che posso dire è che a me il libro è piaciuto molto, perchè stravolge totalmente la storia del Cristianesimo e ce lo fa vedere in un modo diverso dalle solite parole che ci sentiamo ripetere sin da bambini sia dalla famiglia, sia dalla chiesa che ci circonda. Non per questo però ho cambiato la mia religione oppure ho cominciato a credere in qualcos'altro. Grazie a questo libro ho una visione più ampia di quello che può essere successo più di 2000 anni fa.
E' un libro che può portare a delle riflessioni interessanti.
Ora non mi resta altro che andare a vederlo al cinema.
Poi vi darò notizia sulle mie impressioni e magari contrastare quelle dei critici!!
E, per adesso, voi che ne pensate?